Onorevoli Colleghi! - Con la presente proposta di legge, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, si prevede che nelle scuole di ogni ordine e grado, di norma, nella giornata di sabato non si tengano attività scolastiche, fermo restando il monte ore annuale, pluriennale o di ciclo, previsto per le singole discipline e attività obbligatorie.
Si tratta di un provvedimento che vuole andare incontro alle esigenze delle famiglie, in coincidenza con il riposo lavorativo dei suoi componenti adulti e con il week-end di svago e di vacanza che caratterizzano i ritmi tradizionali della famiglia media.
Il provvedimento, infatti, si propone di favorire l'unità del nucleo familiare e la possibilità di programmare periodi anche brevi di tempo libero e lo «stare insieme» di genitori e figli, diventato ormai un «bene immateriale» che va tutelato e valorizzato.
Il riposo scolastico nei giorni pre-festivi settimanali in realtà è osservato, autonomamente, da un certo numero di istituzioni scolastiche. Si tratta, tuttavia, di una minoranza, e l'iniziativa legislativa intende dettare un orientamento generale che in questo caso appare oltremodo opportuno.
In un articolo dal titolo «Basta scuola al sabato» («Venerdì» de La Repubblica, 9 novembre 2001), Piero Ottone ha scritto: «Ormai il sabato libero è universale. Meno che a scuola. In molte scuole d'Italia, i ragazzini devono mettere in spalla quell'enorme fardello di libri e di quaderni anche il sesto giorno della settimana e avviarsi ai sudati studi lasciando a casa la famiglia libera e spensierata. Secondo me questo è un errore per varie ragioni. La più ovvia è che sarebbe preferibile un'assonanza